Telegram è diventato un canale privilegiato per raggiri di ogni tipo: finti investimenti in crypto, offerte di lavoro inesistenti, phishing, romance scam, vendita di like/follower e furti di identità. Il denominatore comune è sempre lo stesso: pressione psicologica, urgenza artificiale e richiesta di denaro o dati sensibili. Se hai subìto una truffa su Telegram, il fattore tempo è decisivo: blocca pagamenti e carte, conserva ogni prova (screenshot, ricevute, ID chat e canali), e non proseguire scambi di denaro o file.
Sul piano operativo, la prima mossa è formalizzare la contestazione ai soggetti di pagamento coinvolti (banca, carta, wallet) e attivare subito i canali antifrode; in parallelo, sporgi denuncia alle autorità e segnala canali/profili a Telegram. Laddove siano coinvolti bonifici o carte, valuta l’istanza di chargeback e il tracciamento dei flussi: spesso il recupero dipende dalla rapidità con cui blocchi la catena di trasferimenti.
La dimensione legale conta: molte condotte integrano truffa aggravata (art. 640 c.p.), frode informatica (640-ter c.p.), accesso abusivo (615-ter c.p.) e, nei casi di schemi piramidali, anche raccolta abusiva del risparmio (art. 166 TUF). Un avvocato truffe online può strutturare il fascicolo probatorio, inviare diffide mirate a intermediari e hosting, predisporre il reclamo all’ABF (se ci sono pagamenti bancari) e coordinare l’azione penale/civile per risarcimento.
Ricorda che la denuncia è un pilastro, non un dettaglio: presenta una denuncia Polizia Postale allegando evidenze tecniche (hash dei file, log, indirizzi crypto, IBAN destinatari). Questo rafforza ogni successiva istanza di rimborso o blocco fondi. Se hai autorizzato pagamenti sotto inganno (social engineering), documenta il vizio del consenso: può aprire spiragli per il recupero soldi truffa presso l’intermediario o in sede giudiziale.
Prevenire resta l’arma migliore: diffida di promesse di guadagni rapidi, evita link/APK esterni, attiva l’autenticazione a due fattori, usa ricerche inverse delle immagini per smascherare profili fake, verifica black list CONSOB/ESMA per “broker” e piattaforme.